Ritengo come psicoterapeuta milleriano che le sue intuizioni rappresentino un valore aggiunto notevolissimo per la profondità della conoscenza della storia individuale, dell’identità e dell’animo umano, e la conseguente efficacia della psicoterapia: mi affascinano il suo modo di concepire l’umanità e la professionalità del terapeuta; le sue critiche ad alcuni “tabù” della psicoanalisi; soprattutto la sua radicalità nello schierarsi dalla parte del bambino un tempo sofferente senza cedere alla tentazione di sottovalutare o minimizzare ciò che egli ha realmente patito, senza identificarsi inconsciamente con i genitori interiorizzati ricorrendo indebitamente a fantasie, pulsioni e raffigurazioni di desideri di derivazione “psicoanalitica classica” nell’eziologia dei disturbi; la chiarezza con cui interpreta i sintomi del corpo e della psiche; il suo coraggio nel legittimare in modo incondizionato e per tutto il tempo che occorre, senza sconti, remore o timori, le emozioni negative come la rabbia, l’odio, il risentimento, la paura, il dolore e la tristezza, che emergono dopo essere rimaste intrappolate nel corpo anche per decenni; le sue intuizioni sul tragico destino della vittima che si trasformerà in persecutore sotto diverse forme senza l’accesso genuino alla consapevolezza delle crudeltà patite nell’infanzia.
Per approfondimenti su alcuni temi speicifici:
Alle origini del malessere;
Il testimone consapevole;
Psicosomatica: i messaggi del corpo;
Evitare la ricerca del colpevole.