Nel libro sono riportate molteplici storie, tutte vere e tratte dalla vita reale, anche se i nomi dei protagonisti sono stati modificati per ragioni di privacy, derivanti sia dalla diretta esperienza del dott. Bradley, sia da lettere a lui inviate da operatori certificati nel codice emotivo.
Alcune storie sono molto toccanti (come ad esempio le ultime riguardanti bambini riportate più avanti) e non è stato facile fare una selezione. Per visionarle tutte si rimanda alla lettura del libro.
Illustrano a vario titolo i molteplici effetti che le emozioni congelate possono esercitare sulla vita delle persone, persino su quella dei più piccoli.
Tali emozioni rimangono spesso intrappolate a seguito degli eventi della vita più difficili da un punto di vista emotivo che abbiamo dovuto affrontare; anche se li volessimo dimenticare, la loro influenza potrebbe lasciare comunque una traccia dentro di noi, costituendo un “bagaglio emozionale” che può diventare sempre più pesante.
A volte possiamo richiamare consciamente alla mente questi ardui eventi, altre volte non possiamo. Non è tanto importante ricordare o meno un evento doloroso o traumatico, dal momento che la mente subconscia sicuramente lo ricorda e, usando il codice emotivo, è possibile avere accesso a quell’informazione.
Così scrive il dottor Nelson: “Ogni volta che un’emozione rimane intrappolata, è come se rimanessimo bloccati nel mezzo di quell’evento difficile o traumatico di cui stavamo facendo esperienza. Pertanto, invece di muoverci oltre quel momento rabbioso, doloroso o depressivo, tratteniamo questa energia emozionale negativa all’interno del corpo, provocando potenzialmente uno stress fisico o emotivo significativo. La maggior parte delle persone si stupisce di quanto questo “bagaglio emozionale” sia molto più concreto di quanto avesse immaginato. Le emozioni intrappolate consistono davvero di energie ben definite, con una propria forma e dimensione. Nonostante non siano visibili, sono molto reali.
Il risentimento di Neil
In questa storia, un’insegnante canadese mostra come una situazione difficile abbia generato un’emozione intrappolata, che ha avuto un impatto piuttosto negativo sulla sua vita.
Anni fa mentre insegnavo a scuola, la preside e io non andavamo per niente d’accordo. Discutevamo quasi ogni giorno per un motivo o un altro. Era estremamente aggressiva, vendicativa, arrogante, severa. Alla fine, nel mese di gennaio, scoppiai. Mi rivolsi al medico che mi disse “prenditi del tempo per staccare e recuperare.” Così feci per circa tre mesi e al termine di questo periodo tornai a scuola con un certificato medico che prescriveva non dovessi ritornare nella stessa situazione di prima, a dovermi rapportare con questa preside odiosa.
Tuttavia, le emozioni riguardanti lei e l’intera situazione non andarono via così facilmente. Anzi, venivano a galla di continuo, ruminando sulla situazione, pensandoci costantemente, sentendo la rabbia e il risentimento salire da dentro per come ero stata trattata e per il fatto che la preside non avesse mai ricevuto misure disciplinari, nonostante avesse una storia molto negativa con altre insegnanti che, come me, non condividevano il suo stile dittatoriale.
Tutto ciò andò avanti per due anni. Non dormivo la notte e stavo andando fuori di matto per tutte le emozioni negative che mi portavo dentro.
Un giorno stavo visitando il sud della California e vidi la clinica del dott. Brad; lo incontrai e… mi aiutò a rilasciare alcune emozioni, tra cui quella di risentimento, e quando lo fece sentii, in maniera reale, che qualcosa mi stava lasciando. Da quel momento in poi, nonostante ancora non mi piacesse quella donna, non sentii più quelle emozioni negative e quell’alta pressione che mi assalivano, quella rabbia, quel risentimento che si erano impossessati di me per anni. Questa è una testimonianza di un blocco emotivo davvero scomparso, con i principi che il dr. Brad insegna attraverso il Codice delle Emozioni.
-Neil B
Trattamento delle fobie
Una fobia è definita come una paura irrazionale e persistente verso certe persone o situazioni, determinati oggetti o animali, o che emerge anche al solo pensiero di compiere certe attività. Il dottor Nelson ha scoperto che le emozioni intrappolate costituiscono una causa significativa delle fobie e spesso l’unica. La maggior parte delle persone ha una o più emozioni intrappolate alla radice di ogni fobia di cui soffrono. Le fobie possono durare una vita e condizionarla gravemente. Di seguito riporto una storia di claustrofobia intensa che alla fine ha trovato sollievo, descritta da un operatore del Codice delle Emozioni.
La claustrofobia scompare
Una cliente aveva una storia di cinquant’anni di severa claustrofobia.
Come si può immaginare, questa fobia le aveva limitato pesantemente la vita da molti punti di vista, e fino a un livello tale che anche guardare la TV o andare al cinema le avrebbe provocato problemi.
Anche al solo percepire uno spazio claustrofobico mostrato sullo schermo, mi disse, sarebbe letteralmente balzata in piedi e corsa fuori dalla stanza!
Dopo la nostra prima sessione con il Codice delle Emozioni, mi informò felice, che per la prima volta nella sua vita era stata in grado di guardare un certo tipo di programma. Procedette quindi a descrivere con precisione tutto ciò che aveva visto. Era di un genere tale per cui in precedenza sarebbe corsa fuori dalla porta al solo menzionarne il titolo.
Era elettrizzata nel condividere i dettagli di tutto ciò che aveva scoperto guardando il programma Vita su un sottomarino! – Kirsty W.
La fobia dell’aereo
È possibile avere una fobia letteralmente qualsiasi cosa. Per esempio, una volta il dottor Bradley aveva trattato una donna che aveva una fobia piuttosto strana: non poteva neanche guardare una foto di un aereo su una rivista o vederne uno in televisione, senza avere un grave attacco di panico. Se un jet volava sopra di lei, doveva guardare verso terra. Se avesse alzato lo sguardo, avrebbe avuto un attacco.
Chiese al suo subconscio attraverso il test muscolare se ci fosse un’emozione intrappolata che le stava causando la fobia. La risposta fu affermativa. Attraverso ulteriori test e parlando con lei, fu in grado di determinare quello che era successo.
Un po’di anni prima, aveva letto un articolo di una rivista sullo schianto di un aereo. L’articolo era accompagnato da una fotografia del jet scattata poco prima dell’impatto. Mentre lesse quest’articolo, fu sopraffatta dall’emozione. Si identificò fortemente con i passeggeri terrorizzati e si generò un’emozione intrappolata. Rilasciò l’emozione e la fobia subito scomparve. Fu immediatamente in grado di guardare gli aeroplani, sia nelle fotografie che nel cielo, senza alcun problema e la sua fobia non si è mai ripresentata.
Terrori notturni
Gli incubi possono essere causati da emozioni intrappolate, ma quasi tutti i terrori notturni lo sono. Una paziente di quarantadue anni di nome Carol aveva sofferto di attacchi di panico notturni per quasi tutta la sua vita. Le sue urla risvegliavano marito e figli almeno tre notti a settimana! I terrori notturni differiscono dagli incubi per il fatto che non sembrano essere causati da un sogno specifico. Viene provata invece un’emozione specifica e molto spaventosa mentre la vittima sta dormendo.
I terrori notturni di Carol rappresentavano un grande problema. Aveva rotto entrambe le clavicole e diverse costole e aveva persino subito una frattura del cranio a causa dei suoi tentativi agitati di fuggire dal suo stato onirico terrorizzante.
Il suo subconscio rispose affermativamente alla semplice domanda: “C’è un’emozione intrappolata che sta causando i tuoi terrori notturni?”. Un altro piccolo test rivelò che emozioni di panico, terrore e paura erano rimaste intrappolate nel suo corpo quando aveva cinque anni, durante un breve periodo in cui faceva degli incubi ricorrenti. L’incubo era da molto tempo svanito, ma le emozioni intrappolate erano rimaste. Il risultato del rilascio delle emozioni intrappolate fu che in una sola settimana i terrori notturni scomparvero e non tornarono mai più.
Disturbo da Stress Post Traumatico
Il disturbo da stress post-traumatico, o PTSD, è un disturbo comune e debilitante che provoca distacco emotivo, depressione, ansia, ritiro sociale da amici e familiari e perdita di interesse per le attività quotidiane. Inoltre, chi soffre di PTSD può avere reazioni emotive o fisiche estreme, come attacchi di panico, palpitazioni cardiache e brividi, soprattutto quando gli vengono ricordati l’evento o gli eventi traumatici che lo generarono. Si stima che circa l’8% degli adulti sviluppi PTSD durante la propria vita. La maggior parte delle persone tende ad associarlo a stress militari, magari collegati al combattimento, ma qualsiasi evento terrificante, traumatico o che metta a repentaglio la vita e che venga sperimentato direttamente o a cui si assista, può provocarlo.
PTSD e depressione alleviati
All’età di quarantanove anni, a mio marito John furono diagnosticati un disturbo post traumatico da stress e un disturbo depressivo, a causa di un trauma infantile, alcuni incidenti traumatici, due malattie quasi mortali, vent’anni di relazione psicologicamente abusante in un primo matrimonio e un divorzio molto conflittuale. Come se non bastasse, si ammalò e di conseguenza anche la sua abilità fisica nel ristrutturare le case, il lavoro che aveva svolto per oltre vent’anni.
Si sentiva completamente distrutto nella mente, nel corpo e nello spirito. Lottò in quasi tutti i modi per migliorare. Aveva provato diversi farmaci psicotropi per gestire la depressione e l’ansia, senza successo. Al contrario, avevano peggiorato la sua situazione. John è stato il mio primo cliente a soffrire di PTSD. Accettò di essere la mia “cavia” e mettemmo alla prova il codice emotivo.
Dopo aver liberato il muro del cuore e il corpo da tutte le emozioni intrappolate, il PTSD di John si è dissolto. Cominciò immediatamente a dedicarsi alla sua passione per il cinema inscrivendosi alla scuola di cinematografia, vinse borse di studio per i suoi voti e ora lavora con coppie in difficoltà in una società che gestisce le crisi matrimoniali, come direttore dei servizi alla clientela. Fino ad oggi non ha più sofferto né di PTSD né di depressione.
Dopo la prima esperienza con John, ho visto molte persone emergere dalle ombre della depressione dopo aver rilasciato tutte le emozioni intrappolate del muro del cuore e del corpo. Ho anche visto che questo lavoro permette alle persone di diventare sufficientemente forti dal punto di vista emotivo e mentale per affrontare i problemi della vita che potrebbero generare uno stato depressivo. Questo è il potenziale del Codice delle Emozioni per le nostre vite! – Alisa F.
PTSD dopo una caduta
Il mio ragazzo Michael e io stavamo facendo un’escursione al Devil’s Lake State Park nel Wisconsin. Cadde da un dirupo da un’altezza di più di 25 metri. Sopravvisse miracolosamente e il suo fisico recuperò completamente in ospedale, ma era chiaro che ci fossero cicatrici emotive per entrambi. Non riusciva a ricordare molto di quello che era successo, ma aveva attacchi di panico. Io avevo una forte ansia e PTSD. Questa era la situazione quando mi fu presentato il Codice delle Emozioni, grazie al quale ho attenuato gli attacchi di panico e l’ansia di Michael, aiutandolo anche a evitare di sentirsi fortemente oppresso e stressato durante la vita quotidiana. Per quanto invece concerne me, la mia ansia è quasi inesistente e non soffro più di PTSD. – Denay H.
Un veterano del Vietnam trova aiuto
Mio marito è stato il mio primo cliente. Soffriva di PTSD fin dai tempi del Vietnam. Gli fu diagnosticato il morbo di Parkinson al primo stadio. Ho praticato il Codice delle Emozioni su di lui; dall’inizio sono passati nove mesi ormai, ed è stato un successo meraviglioso! Il suo stato d’animo è più tranquillo, la sua pressione sanguigna è nella norma e i tremori sono tutti cessati. È rimasto così colpito da aver voluto condividere la sua esperienza anche con tutti i suoi amici veterani, che ora stanno facendo delle sessioni con me per il loro PTSD. – Jill J.
Il codice emotivo elimina il trauma di tutta una vita
Avevo una cliente che soffriva di un grave PTSD a seguito di molteplici traumi succedutisi nella sua vita fin da quando era bambina. Influenzavano il suo umore e il suo comportamento, e stavano iniziando a generare sintomi nel corpo. Iniziai con il processo di rimozione delle emozioni e in poco tempo imparò a proseguire da sola, applicando il metodo in modo preciso e diligente. Ora è trascorso circa un anno ed è una donna nuova. Non avevo mai visto il Codice della Emozioni lavorare così in profondità, ed è stato meraviglioso essere partecipe del suo processo di guarigione. È stata liberata dalla paura con cui aveva costantemente vissuto e ora sta sperimentando un’abbondanza di relazioni feconde, in special modo quella con Dio. Conosce il potere del Codice delle Emozioni e sta per pubblicare un libro sul PTSD e Codice delle Emozioni. – Meghan B.
Il futuro è molto luminoso
Stavo lavorando con Gary, un tossicodipendente in via di guarigione, usando il codice emotivo. Gary viveva nella costante paura di abusare ancora della sostanza. Era molto depresso, privo di motivazione e aveva un’ideazione suicidaria. Dopo aver rilasciato le sue emozioni intrappolate, è diventato estremamente felice. Alcune settimane dopo, la sua tribù di nativi americani gli offrì uno stage molto eccitante, grazie al quale è tornato a scuola. E si sposerà l’anno prossimo! – Jacquelyn W.
Un docente aiuta un adolescente a scuola
Ho avuto l’opportunità di lavorare con uno dei miei studenti del liceo in cui avevo insegnato. Braden era un adolescente di diciotto anni che lottava contro depressione, ansia, dipendenze e ADD (disturbo da deficit di attenzione). Era già stato vittima di bullismo molte volte quando iniziai a trattarlo con il Codice delle Emozioni.
Braden era emotivamente assente e vagava smarrito quasi tutti i giorni. I suoi occhi erano privi di emozione. Mancava di fiducia, aveva pochissimi amici e i suoi voti erano insufficienti, anche se era piuttosto intelligente. Purtroppo si sentiva molto impotente e vittima delle circostanze.
Come si può immaginare, aveva molte emozioni rimaste intrappolate, che sono riuscita a liberargli.
Fin dalla prima sessione, il suo volto cambiò. Camminava con un passo vigoroso. Era difficile credere che fosse lo stesso studente che avevo visto giorni prima assomigliare a uno zombie. Era più coinvolto nelle relazioni con gli altri e sembrava più felice della vita. Ha ancora molta strada da fare, ma il Codice delle Emozioni è stato un’ancora di salvezza per questo giovane. È stata davvero una trasformazione miracolosa! – Jocelyn W.
“Rilasciando le vostre emozioni intrappolate, rimuoverete le energie negative indesiderate che ostacolano la normale funzionalità dei tessuti e contribuiremo a ristabilire il libero flusso di energia, aiutando così il corpo a guarire se stesso.
Anche la vostra mente tornerà a uno stato più naturale, senza che il dramma, il dolore e il peso delle vostre vecchie emozioni vi impediscano di progredire nella vita.
A volte la vita è una sfida anche in famiglie meravigliose e nelle migliori circostanze. La lettera che segue è di una donna il cui figlio fu diagnosticato come clinicamente depresso. Dopo aver sviluppato un’emozione intrappolata mentre assisteva alla morte di un caro amico, costruì un muro del cuore per evitare che il suo povero cuoricino si spezzasse del tutto.
Nove anni e depresso
Caro dottor Nelson,
alcune settimane fa, portai mio figlio di nove anni a vederti. Aveva mostrato comportamenti insoliti. Aveva difficoltà a mangiare, a dormire e a concentrarsi. Era sempre arrabbiato, negativo e pessimista. La scuola poi era diventata un vero incubo! Avevamo provato a sollecitarlo, punirlo, premiarlo e persino a “corromperlo” per fargli terminare i compiti, dicendo che una volta completati non sarebbero stati consegnati alla maestra. È un ragazzino molto intelligente, ma i suoi voti ne avevano risentito molto, dal momento che i compiti non venivano quasi mai consegnati.
Fissai un appuntamento con il suo pediatra per essere valutato. Fummo quindi inviati a un neuropsichiatra infantile, e poi da uno psicologo per un’ulteriore valutazione; conclusero che mio figlio era depresso. (Due anni fa, mio figlio fu testimone dell’annegamento di un suo caro amico, e dieci mesi dopo dovette assistere al funerale di suo cugino. Altri quattro nostri parenti morirono entro i sei mesi successivi, e credo che questi eventi abbiano avuto un effetto molto angosciante su mio figlio. Cercai di aiutarlo a farvi fronte, ma a quanto pare senza molto successo.)
Quando lo portai nel tuo studio, i test stabilirono che aveva un muro intorno al suo cuore, che generava uno squilibrio emotivo nel corpo. Non capisco tutti gli aspetti scientifici di questo tipo di trattamento, ma ero certa di aver finalmente trovato la risposta ai crescenti problemi di mio figlio. Dopo che lavorasti su di lui, diventò per qualche giorno leggermente letargico, ma i cambiamenti che notai nel suo comportamento durante le settimane successive furono assolutamente incredibili!
Alla fine della prima settimana, dormiva e mangiava normalmente, ed era ritornato felice ed entusiasta. Adesso poi esegue tutti i compiti a casa senza che lo debba forzare. L’atmosfera nella nostra casa è molto più piacevole, lui è disponibile, gentile e paziente. Sento che il mio dolce ragazzino è tornato!
Se lo scetticismo avesse prevalso tenendomi lontana da questo tipo di trattamento, sarei ancora un genitore di un bambino molto triste e frustrato, senza alcuna soluzione in vista. Invece, ho trovato un trattamento che lo ha letteralmente salvato. Grazie!
– Patricia L.
Il muro del cuore del piccolo Jacob
Una delle esperienze più toccanti che il dottor Bradley ha avuto con i bambini è raccontata da una giovane madre di nome Meisha. Suo figlio Jacob, di soli tre anni, aveva sviluppato un muro del cuore poco dopo la nascita e la morte del suo fratello gemello. Lo trattò e rilasciò il suo muro del cuore in una sola visita; più tardi, scrisse questa testimonianza:
Tre anni e mezzo fa diedi alla luce due figli gemelli. Nove giorni dopo la nascita, contrassero un virus, che alla fine attaccò i loro cuori, lasciandoli in condizioni critiche per due mesi. Jordan, il gemello maggiore, morì a causa di gravi complicazioni multiple lasciando Jacob, che invece si riprese abbastanza rapidamente da poter tornare a casa, ma con continui problemi cardiaci.
Non soltanto Jacob né uscì con un’insufficienza cardiaca, ma anche con un muro intorno al suo cuore, costituito da emozioni profonde e durature, che si manifestavano esteriormente in rabbia, distruttività, infelicità, insicurezza e aggressività eccessive. Un giorno o due dopo il trattamento, il mio figlio dal cuore tenero e sensibile era tornato. Anche gli amici notavano quanto fosse felice. Era disponibile e gentile, paziente e piacevole. Il suo comportamento era diametralmente opposto di quando era gravato da quelle pesanti emozioni. So che attraverso ulteriori trattamenti il mio caro figlio Jacob sarà del tutto guarito emotivamente e gli sarà concesso di vivere la vita felice di cui ha diritto e che merita. – Meisha E.
Lowri supera un trauma e la balbuzie
Sono stata contattata dai preoccupati genitori di una dolce bambina di otto anni di nome Lowri, che aveva sviluppato una balbuzie tre anni prima. Era stata in cura da una logopedista senza alcun risultato, e anzi i suoi genitori avevano notato che la sua balbuzie era peggiorata negli ultimi mesi.
Durante le nostre sessioni, rilasciammo molte emozioni intrappolate, alcune appartenenti al muro del cuore, tutte legate a un particolare periodo in cui si erano verificate accese discussioni tra i genitori. Più di recente, il fratello adolescente di Lowri era diventato lunatico e irrispettoso, il che aveva provocato ulteriori tensioni.
I genitori rimasero sbalorditi dagli effetti della prima seduta. L’indomani, Lowri si svegliò più tardi del solito ma piena di energia. Cominciò a parlare senza sforzo, senza balbuzie! L’insegnante di Lowri fu pronta nell’osservare il cambiamento, chiedendosi cosa i suoi genitori avessero fatto a casa. L’intera famiglia successivamente partecipò a sessioni individuali incentrate sullo sviluppo dell’armonia all’interno della loro casa, e gli effetti che stanno ottenendo sono meravigliosi!
Lowri è entusiasta di come il suo eloquio continui ad essere rilassato e fluido. Dice di sentirsi “felice e libera” e ha iniziato a dipingere e disegnare bellissime immagini. Ti mando tante benedizioni! – Ann-Marie K”.